Contemporanei Scenari
San Miniato, Audiorium Hotel S. Miniato
SABATO 14 SETTEMBRE ORE 21:30
Laura PIAZZA
LA PASSIONE
La Via Crucis di Mario Luzi
con LAURA PIAZZA
C’è nel tempo qualcosa che m’affligge,
il tempo è degli umani, per loro lo hai creato,
a loro hai dato di crearne, di inaugurare epoche, di chiuderle.
Il tempo lo conosci, ma non lo condividi.
Io dal fondo del tempo ti dico: la tristezza
del tempo è forte nell’uomo, invincibile.
Nel 1999, il poeta Mario Luzi ricevette l’invito da parte del “papa-teatrante” Giovanni Paolo II a comporre i versi per la Via Crucis al Colosseo (il testo sarà interpretato, il Venerdì Santo del 1999, da Lucilla Morlacchi e Sandro Lombardi). Anni prolifici per il Luzi drammaturgo che, tuttavia, solo in questa circostanza ci pare tentato di instaurare fino in fondo quella dimensione tragica che aveva combattuto la battaglia per la sopravvivenza nelle opere precedenti. Per la prima volta in un dramma luziano s’intravvede, infatti, il manifestarsi del rischio concreto dell’irreparabilità, dello scontro tra forze assolute, tra bene e male, vita e morte. Il dramma a stazioni si configura come un ininterrotto monologo di Gesù, unico agonista. Ma il monologo, moderno esito della coralità, è pure sintesi di voci, verso le quali si proietta il Cristo luziano, votato a spingersi e aprirsi all’altro, agli amici e ai nemici, agli uomini e alle creature al regno animale e vegetale: di tutti vuol farsi carico, di tutti si fa risuonatore. Se per dichiarazione d’autore il poemetto drammatico è espressione di un cammino mortale verso la Resurrezione, questo itinerario solo in ultimo risulta illuminato dalla speranza suprema, essendo privo, lungo la maggior parte del suo corso, della luce che altre volte ha invece contraddistinto il peregrinare esistenziale dei personaggi luziani. Il conflitto tra opposte tensioni non è annacquato e sbiadito dalla “contemporanea” perdita di valore assoluto di bene e male; al contrario, lo scontro tra forze ataviche è naturalmente esibito e chiarificato in quella che ci appare essere, quasi per il suo intero svolgimento, l’unica tragedia propriamente detta del teatro luziano.
Laura Piazza
Nata a Siracusa, si diploma nel 2012 all’Accademia d’Arte del Dramma Antico dell’INDA, diretta da Fernando Balestra. Per l’Istituto Nazionale del Dramma Antico è stata Antigone nella tournée 2011/2012, Ifigenia ne Il canto dei vinti, regia di Mauro Avogadro (2011), e la Figliastra nei Sei personaggi in cerca d’autore, regia di Monica Conti (2012).
Ha lavorato con Giorgio Albertazzi, Mauro Avogadro, Fernando Balestra, Emiliano Bronzino, Antonio Calenda, Monica Conti, Luca De Fusco, Claudio Longhi, Alessandro Maggi, Carmelo Rifici, Roberta Torre, Roberto Trifirò. Nel febbraio 2016 ha debuttato con il monologo Ghertruda la mamma di A. di D. Rondoni, prodotto dal CTB-Centro Teatrale Bresciano, per la regia di Filippo Renda. Nel 2017, per TV2000, è stata Barbara Rizzo nella docufiction Questa terra sarà bellissima, di Giuseppe Carrieri, da un’idea di Umberto Lucentini. Da sempre interessata al rapporto tra teatro e poesia, ha curato dal 2014 al 2016, La poesia e la fontana, presso il Teatro Sala Fontana di Milano. La rassegna è nata dall’idea che la poesia, pronunciata e condivisa, ritrovi nello spazio rituale del teatro il suo luogo naturale d’azione. È di frequente protagonista di reading ed eventi di poesia in tutta Italia. Da due anni è tra i protagonisti del Teatro Banterle di Milano, dove è stata interprete di Campana e Luzi in tre diversi concerti di poesia, e dove, in questa stagione, ha debuttato con Emanuela Villagrossi, nello spettacolo Scene da Quaderni di Serafino Gubbio operatore. Sempre nella stagione 2018/2019 è stata impegnata nella produzione del Teatro Borsi di Prato, Libro di Ipazia di Mario Luzi, per la regia di Daniele Griggio.
Dottore di ricerca in Italianistica, si è specializzata in discipline dello spettacolo. Ha pubblicato i volumi L’Acrobata dello spirito. I quaderni inediti di Orazio Costa, Titivillus, 2018 e Il gesto, la parola, il rito. Il teatro di Mario Luzi, Il Melangolo, 2012 (Premio Mario Luzi-Università di Urbino “Carlo Bo” 2015), oltre ad articoli sulla drammaturgia italiana del Novecento, sulle origini dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, sul teatro di poesia e sulle teorie sull’attore. È tra i docenti della Scuola per attori “Orazio Costa” della Fondazione Teatro Nazionale della Toscana. Nella tornata 2016/2018 ha conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale come professore associato per il Settore 10/C1-Teatro. Musica, Televisione, Cinema e Media Audiovisivi.
Durata: 50 minuti
Biglietto unico 8 €
A seguire
TRA LUZI E COSTA
Conversazione dedicata a due importanti personalità della cultura italiana, quali Orazio Costa e Mario Luzi, che hanno avuto legami importanti anche con la città di San Miniato.
Con Laura Piazza, Luca Macchi ed Enrico Falaschi
e presentazione del volume
Laura Piazza
L’ACROBATA DELLO SPIRITO. I quaderni inediti di Orazio Costa
San Miniato, Titivillus, 2018