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Alberto Ierardi – Pite'(r) Pà

Il nuovo progetto artistico di Alberto Ierardi, intitolato Pite'(r) Pà, che prende le mosse dalla storia di Peter Pan e dalla quarantena appena vissuta che ha prodotto a suo dire l’urgenza pratica di confrontarsi con un lavoro in piena solitudine, in un luogo e un tempo con forti caratteristiche extra quotidiane. La memoria della vita di tutti i giorni si è a poco a poco smarrita lasciando il posto a nuove abitudini quotidiane al fianco delle quali è apparsa a poco a poco l’isola che non c’è. Il monologo è di carattere tragico ma il sapore è di fatto comico, sia per le caratteristiche del lavoro fisico emotivo sul personaggio, sia per l’utilizzo del linguaggio. Pite’(r) Pà nasce in un tempo di passaggio nel quale la quarantena e il lock down hanno rappresentato uno spartiacque tra un epoca prepandemica ed un epoca post pandemica. Lo spettacolo stesso nella sua interezza e in maniera speculare rappresenta il passaggio del protagonista dall’età giovanile piena di speranze e di sogni, all’età matura tradita dalle ferite, e dall’amara consapevolezza delle storture del mondo. In questo senso lo spettacolo conserva le caratteristiche “sciamaniche” di accompagnamento al rito di passaggio presente in Berry, trasformando però il ruolo del protagonista.

Pite’(r) Pà parla toscano, proprio perché il vernacolo è in grado di restituire più autenticamente lo stile comico amaro proprio del testo, e di incarnare la sofferenza umana attraverso una componente autoironica.